Pensioni
Pensioni: come cambia l’età di accesso alla pensione di vecchiaia dal primo di gennaio 2016
Requisiti nel tempo | ||
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Soggetti lavoratori | Requisito d’età | Decorrenza |
Uomini-lavoratori autonomi e dipendenti privati |
66 anni e 3 mesi 66 anni e 7 mesi* |
Fino al 31 dicembre 2015 Dal 1 gennaio 2016 |
Donne- dipendenti del settore privato |
63 anni e 9 mesi 65 anni e 7 mesi* 66 anni e 7 mesi* |
Fino al 31 dicembre 2015 Dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2017 Dal 1 gennaio 2018 |
Uomini e donne dipendenti pubblici |
Tutti 66 anni e 3 mesi 66 anni e 7 mesi* |
Fino al 31 dicembre 2015 Dal 1 gennaio 2016 |
Donne lavoratrici autonome | 64 anni e 9 mesi 66 anni e 1 mese* 66 anni e 7 mesi* |
Fino al 31 dicembre 2015 Dal 1 gennaio 2016 al 31 dicembre 2017 Dal 1 gennaio 2018 |
Clausola età minima | ||
Tutti i lavoratori | Dal 1 gennaio 2021 l’età di pensionamento non può risultare inferiore a 67 anni* |
Mettiamo via un po’ di soldi…..
“Mettiamo via un po’ di soldi perché non si sa mai”. È la frase tipica del risparmiatore. Formica per eccellenza, il risparmiatore mette da parte piccole somme ad intervalli regolari per affrontare spese future: tasse universitarie per i figli, medicinali per la nonna malata, cure dentistiche, ma anche vacanze, feste, regali di Natale. Simile al risparmiatore, ma di tutt’altra pasta è l’investitore. Anche lui vuole accantonare soldi per bisogni futuri, ma la sua mentalità è più imprenditoriale.
I libretti di risparmio lo fanno addormentare, i BOT li lascia alla nonna, i risparmi che ha nel conto non li lascia mai fermi, perché a detta sua, nei conti correnti i soldi si arrugginiscono. Gli piacciono le azioni delle imprese quotate in borsa, ma anche titoli di stato, obbligazioni, fondi di investimento di tutti i tipi. È onnivoro, ma non è detto che ami il rischio, o almeno non è sempre così. La sua parola d’ordine è diversificare: un po’ di bond, un po’ di azioni, un po’ di qua e un po’ di là, per ridurre le probabilità che crolli tutto e tutto nello stesso momento. Il suo scopo inconfessabile è portare a casa un rendimento anche di poco superiore al tasso di inflazione.
Quanto non si sa mai; dipende dal rischio che ha il coraggio di prendersi e dai soldi che riesce a scommettere tenendo i nervi saldi e dimenticandosi di averli mai investiti.